Emma Dalla Benetta, l’insegnante… modella “puntata” dai media: ecco chi sono veramente

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Egregio Direttore, negli ultimi giorni mi sono state rivolte, attraverso i media locali e nazionali, critiche pesanti e vorrei avere una piccola chance di replica attraverso la pubblicazione della presente lettera nel suo giornale. Nella vita faccio l’insegnante di lingua inglese in una scuola elementare pubblica. Questo lavoro è la mia priorità e cerco di farlo al meglio, ogni giorno, cercando anche di migliorarmi continuamente, sia da un punto di vista professionale che umano. Ai miei ragazzi insegno principalmente che, al giorno d’oggi, la conoscenza della lingua inglese è basilare per poter accedere ad un mondo del lavoro ormai internazionale, e cerco di trasmettere soprattutto la mia passione per questa lingua, oltre che valori primari quali il rispetto per gli altri e per le diversità.
Nella vita ho anche altri interessi, al di fuori della scuola, e lavoro come professionista nella moda, in Italia ed all’estero, da diversi anni, con regolari contratti d’agenzia. 
Recentemente sono stata fortemente criticata pubblicamente per una mia partecipazione ad un noto programma televisivo di intrattenimento in onda su uno dei canali televisivi principali nazionali in prima serata. 
E’ stato affermato in particolare che la mia partecipazione a tale programma sarebbe stata di cattivo gusto e che avrei addirittura arrecato danno a tutta la categoria degli insegnanti ed alle istituzioni. 
E’ normale che qualcuno possa non condividere le mie scelte, ma ritengo che tali critiche, o meglio tali accuse, siano totalmente ingiustificate e irrispettose della mia persona, oltre che irrispettose nei confronti di qualunque persona che voglia avere iniziative nella vita e nel lavoro. Mi reputo una persona con valori, ai quali rimango fedele, e ho sempre studiato e lavorato duramente nella vita. La cosa che mi delude maggiormente è che le accuse in questione siano state diffuse addirittura prima della messa in onda del programma, ed è quindi evidente che le stesse siano state formulate in anticipo. Si è trattato, dunque, di un vero e proprio processo alle intenzioni (bandito perfino dall’Inquisizione spagnola) e non di un giudizio rivolto ad azioni da me concretamente messe in atto.
Mi hanno insegnato a cercare qualcosa di positivo in tutto ciò che mi accade: nel caso in questione di sicuro non mi dimenticherò di suggerire a tutti di ragionare con spirito critico, giudicando, soprattutto, sulla base di fatti realmente accaduti (ed evitando, anche, di boicottare ingiustificatamente gli altri). 
In ogni caso, chiarisco che le pesanti accuse in questione mi sono state rivolte da chi non mi conosce personalmente e approfitto per ringraziare le numerosissime persone (tra le quali genitori, colleghi e superiori) che mi hanno fatto avere messaggi di stima e di solidarietà.
Cordiali saluti.

Emma Dalla Benetta