Autonomia del Veneto, le reazioni alla pre-intesa con il Governo di Stefano Fracasso e Laura Puppato (PD), di Costantino Toniolo (Noi con l’Italia) e di Jacopo Berti (M5S)

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Pubblicato alle 19, aggiornato alle Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Veneto Stefano Fracasso interviene a seguito della firma tra Governo e Regione Veneto sul tema dell’autonomia. “Quella di oggi 28 febbraio è una buona firma per il Veneto, una buona firma per l’Italia. Il superamento della spesa storica e l’introduzione di elementi di efficienza può fare bene a tutto il sistema Italia. Ora Veneto, Emilia Romagna e Lombardia hanno una grande responsabilità di fronte ai cittadini. Con questo accordo inoltre si mette una pietra tombale sulla Lega-Catalana-secessionista, che per anni ha proposto di staccarsi dall’Italia.

La strada per un Veneto più forte, come avevamo già detto con il nostro sì critico all’autonomia, è quella del titolo quinto della Costituzione. E la premessa dell’intesa è un riconoscimento dei valori unitari del nostro Paese.”

Stefano Fracasso, consigliere regionale del Veneto del Partito Democratico 

 

“L’autonomia, in Italia, è un progetto che risale al Titolo V inserito in Costituzione dall’allora governo di centrosinistra del 2001, oggi a distanza di 17 anni e 3 governi di destra, si chiude la prima intesa preliminare tra Governo e Regioni per l’applicazione delle prime 5 deleghe sull’autonomia previste dall’art. 116.” Lo dichiara Laura Puppato, dopo la firma apposta da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna nonché dal Governo con il Sottosegretario Gianclaudio Bressa e Paolo Gentiloni, impegnato nel consiglio dei ministri finale ma presente alla conferenza stampa.

Vorrei evidenziare come nelle parole di Luca Zaia, subito dopo la firma, sia stato indicato il vero attore di questa questa pre-intesa sull’autonomia. Egli dice che finalmente si è ?trovato qualcuno che ha permesso questo rivoluzionario passaggio’, ebbene nessuno poteva rendere più corretto merito al Governo Gentiloni, per aver subito accolto le richieste delle regioni al contrario di quanto fece il Governo di Silvio Berlusconi nel 2008, di cui faceva parte lo stesso Zaia – continua Puppato – infatti quando Giancarlo Galan portò avanti una domanda analoga il governo di centrodestra neppure si degnò di rispondere. È evidente che la fretta di arrivare alla firma dipende dal fatto che lo stesso Zaia, come Roberto Maroni e Stefano Bonaccini, teme che possa nascere un governo di centrodestra con cui la trattativa si complicherebbe con il forte rischi di arenarsi come successo in passato. Ora ci aspettiamo dica che sosterrà il Partito Democratico alle prossime elezioni.

L’unica cosa che dispiace è che si siano persi 18 mesi prima di intavolare la trattativa e l’avessimo cominciata quando il Sottosegretario Bressa l’aveva richiesta, se Zaia avesse rinunciato alla sua costosa passerella referendaria, forse oggi avremmo già avuto il voto definitivo del Parlamento” conclude l’esponente dem.

Sen. Laura Puppato, candidata al Senato per il proporzionale nella circoscrizione Veneto 1 per il Partito Democratico

 

La maggioranza raggiunta col referendum sull’autonomia dello scorso autunno (grazie alla legge che presentai nella scorsa legislatura come primo firmatario in Consiglio regionale) è troppo importante per accontentarci di 5 tavoli di trattativa (per altrettante materie) con il Governo. Dobbiamo avere molto di più da gestire qui in regione e lo dobbiamo ai cittadini veneti.

Mi compiaccio con il Presidente Luca Zaia che è riuscito a strappare la firma su un pre-accordo all’esecutivo: mi permetto di ricordargli che si tratta solo di un punto di partenza, non possiamo sederci sugli allori! E sono felice di apprendere che lo stesso Zaia abbia come obiettivo le altre 18 materie previste dalla Costituzione (in tutto 23).

Adesso dobbiamo vincere queste elezioni politiche affinché si possa andare al Governo e risolvere la trattativa sull’autonomia in favore del Veneto e delle altre regioni virtuose in grado di gestire risorse in loco.

Quindi richiamo l’attenzione degli elettori: votate NOI CON L’ITALIA e fate vincere il centrodestra per avere entro il 2018 l’autonomia e quindi una migliore gestione dei servizi sul territorio: dalla sanità al lavoro, all’istruzione, all’ambiente e ai rapporti con L’Europa, per arrivare alla giustizia di pace.

Importantissimo per autonomia fiscale sarebbe riuscire a gestire qui in Veneto il coordinamento della finanza pubblica e i tributi anche nazionali! La vera scommessa è su queste due ultime materie che se il PD resta al governo non ci lascerà mai a noi Veneti!

Costantino Toniolo,  candidato per la Camera dei Deputati (capolista al collegio plurinominale “Veneto 02” di Noi con L’Italia-UDC – circoscrizione elettorale Veneto 02)

 

La firma dell’accordo preliminare dell’intesa fra Governo e Regioni in materia di autonomia è un passaggio fondamentale nel percorso avviato grazie al volere di due milioni e mezzo di veneti. A dirlo è Jacopo Berti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale veneto: “Il referendum del 22 di ottobre ha messo nelle mani della politica il volere di due milioni e mezzo di veneti, che si sono espressi con il sistema democratico più diretto esistente – spiega Berti – per chiedere una maggiore autonomia nell’alveo di quanto è previsto dalla Costituzione e il passaggio odierno è di grande importanza da questo punto di vista.

“Noi abbiamo fatto campagna referendaria e ci siamo battuti a ogni livello per il sì – continua il capogruppo M5S – e già all’inizio della campagna elettorale per le regionali del 2015 abbiamo annunciato che l’autonomia era nel nostro programma. Bene, non possiamo che essere contenti del raggiungimento di questo obiettivo. Appena avremo un Governo a 5 stelle porteremo avanti tutti i tavoli necessari per portare l’autonomia anch alle altre Regioni che ne hanno i requisiti e che hanno la volontà di richiederla.”

Certo – conclude però Berti – che parlare di autonomia in materia ambientale in questi giorni, che vedono il Veneto al centro dell’attenzione nazionale per le discariche, i Pfas e per l’inchiesta Bloody Money di Fanpage, che conferma come ci sia spazio di manovra nella nostra regione anche per le ecomafie, fa suonare un campanello d’allarme. Vogliamo l’autonomia ambientale? Allora usiamola, ma usiamola bene. Perché non abbiamo intenzione di ascoltare altre scuse da parte di chi incolpa Roma una volta sì e una volta anche quando le cose non vanno bene.”

Jacopo Berti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale del Veneto