Con la legge di bilancio al rush finale il provvedimento per le vittime di BPVi, di Veneto Banca e di altre 9 banche interessate

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C’è chi lavora realmente mentre c’è la bolgia in Senato per il mega emendamento post accordo con la UE alla legge di bilancio e mentre Ignazio Conte, vicino al Codacons Veneto di cui è presidente il fratello, Franco, in passato una “colomba” ma ora, a maggioranza cambiata, un falco, ancora blatera di un appello  al primo ministro Giuseppe Conte (per fortuna solo “omo-cognome” ma non parente) per “esautorare ” i due sottosegretari al Mef che più si sono adoperati per condurre in porto il provvedimento rivoluzionario per ristorare/indennizzare/indorare le vittime di Banca Popolare di Vicenza, di Veneto Banca e degli altri nove ex Istituti in Lca o risolti interessati, con Alessio Villarosa (M5S) a metterci personalmente la faccia.</br>

E mentre Luigi Ugone di Noi che credevamo nella BPVi vuol far credere, scambiando il reale col virtuale, di avere su 300.000 e passa risparmiatori interessati ben… 11.000 “contatti” (sono i suoi like su FB!) e di avere 2.000 associati (allora l’avvocato Calvetti con 8.000 clienti costituitisi parte civile è lo zar di tutte le banche!) ieri una delegazione di “forzati” delle associazioni, con a capo Patrizio Miatello, che ci sta perdendo la salute a tenere tutti calmi e un pizzico uniti per non essere ancora meno rappresentativi degli Avatar di Ugone e Andrea Arman, il presidente di un Coordinamento, quello di don Enrico Torta, che da tempo non si sa più chi coordini ormai se non alcuni mega azionisti ereditari…. ha incontrato a Roma l’on. Ingrid Bisa (Lega) e il sen. Gianluigi Paragone (M5S), ma, soprattutto, ha avuto modi di scambiare due battute con Villarosa che è uscito dalla Commissione Bilancio del Senato non per dare informazioni, che vuole mantenere riservate perché non si scatenino altri falchi, i perenni armaniani e ugoniani e la neo adepta famiglia Conte (non quella del premier….), ma per testimoniare il suo impegno a cui anche noi ci sentiamo di dare credito…

Nonostante gli ultimi tentativi predetti di sostanziale boicottaggio e di certo non sgraditi al “sistema” finanziario, che questa legge rivoluzionaria, evoluzione forte della 205, non la vorrebbe mai e poi mai approvata,  a breve, e comunque stanotte si vota, dovrebbe realizzarsi quanto da noi anticipato, sulla base di fonti attendibili gialle e verdi, il 19 dicembre che riportiamo di seguito per comodità.

1 – la dotazione dovrebbe essere di un miliardo e mezzo, cioè i fondi dormienti ad oggi disponibili realmente per non andare a sforare con previsioni su quelli che maturerebbero (con le banche che stanno facendo la corsa a risvegliarli per tenerli in cassa) 

2 – il valore di riferimento dei ristori o indennizzi che dir si voglia (non è una questione di lana caprina, però) non dovrebbe essere né lo “speculativo” valore massimo (e truffaldino) della azioni delle varie banche, al cui cattivo operato il provvedimento dovrebbe porre un parziale, ma, comunque, rivoluzionario, riparo né “il valore contabile delle azioni nel bilancio di esercizio chiuso al 31-12-2011 per le banche aventi sede legale e operativa nella Regione Veneto, per le altre al 30 per cento del valore più elevato raggiunto dalle azioni nel periodo di dieci anni anteriore alla messa in liquidazione della banca”. L’importo unitario così calcolato penalizzerebbe proprio gli ultimi sottoscrittori, in primis di BPVi e Veneto Banca, che a decine di migliaia hanno pagato un prezzo farlocco di 62.50 euro e 40.75 euro a fronte della base di calcolo che sarebbe, rispettivamente, di 39.3 e 30.5 euro. Aspettarsi un “indoro” al valore di carico più interessi e rivalutazioni e meno quanto già percepito a vario titolo dovrebbe essere alla fine la via logica seguita e meno attaccabile eticamente e giuridicamente oltre che sui tavoli europei che impediscono gli aiuti di Stato indiscriminati (e si è visto quanto conti la voce di Bruxelles a fronte dei nostri vocioni locali…).

In aggiunta ricordiamo e sottolineiamo come la platea dei risparmiatori tutelati si allargherebbe, e sarebbe un’ottima, cosa, anche alla “microimprese, come definite dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione del 6 maggio 2003, che occupano meno di 10 persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di euro” oltre che ai già previsti beneficiari cioè i risparmiatori, persone fisiche, imprenditori individuali, anche agricoli o coltivatori diretti, Organizzazioni non lucrative di cui al DLgs 3 luglio 2017, n.117.

Per gli altri punti, fatte salve sorprese più o meno gradite, rinviamo alle osservazioni di cui al nostra anticipazione della bozza, incompleta, del provvedimento. 

N.B. Le banche comprese nel provvedimento di cui alla legge di bilancio in approvazione al Senato sono  Banca Popolare di Vicenza  Veneto Banca, Banca dell’Etruria e del Lazio, CariChietiBanca delle MarcheCaRiFe, Banca CredivenetoBanca Padovana di Credito CooperativoPopolare Province CalabreBCC Paceco e Bcc Brutia.