Censimento rom proposto da Salvini, Forza Nuova Vicenza: venga fatto immediatamente a Vicenza e provincia

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“Si proceda a censire i rom presenti nei campi cittadini e in provincia”. Inizia così la nota che pubblichiamo diramata in queste ore da Forza Nuova Vicenza (nella foto d’archivio Forza Nuova Mis a Torri di Quartesolo contro i Rom). “Nulla di razzista, nulla di xenofobo – spiega FN -. Si tratta solo di far rispettare delle regole comunitarie a cui tutti devono sottostare. Quando siamo nati, i nostri genitori furono costretti dallo Stato a fare una cosa di un fascismo allucinante: hanno dovuto schedarci. Sì signori, lo Stato ci ha dato un codice fiscale, tipico strumento nazista per schedare le persone. Ma non è finita, siamo stati obbligati, ogni qualvolta cambiavamo residenza, a denunciare quella nuova! Vi rendete conto?!”
“Ogni volta che abbiamo cambiato casa – continua Forza Nuova Vicenza -, taac abbiamo dovuto subito comunicare l’indirizzo della nuova residenza. Per non parlare del certificato di proprietà dell’auto di famiglia e dei controlli fiscali in caso di auto di lusso! I nostri genitori hanno dovuto iscriverci a scuola anche, pena la denuncia per evasione dell’obbligo scolastico. Che scandalo! Ci chiediamo a questo punto come mai i paladini della sinistra non ci abbiano mai difeso da questo schifo fascista come adesso, invece, fanno con i ROM. Hanno sempre lasciato che lo Stato ci schedasse e tenesse i nostri dati personali e sulla residenza senza opporsi, ma se questa è una pratica fascista perché non si sono opposti anche quando è stato fatto a noi?”
La segreteria provinciale replica poi alle critiche piovute sul ministro Matteo Salvini: “siamo tutti schedati su base etnica perchè nelle statistiche è inserito il luogo di nascita e la nazionalità. Crediamo sia giusto che venga messo ordine e che soprattutto siano rispettati i diritti dei bambini. Troppo spesso infatti assistiamo ad una discriminazione al contrario tramite la quale, ravvisando l’etnia rom, spesso i giudici non permettono l’affidamento dei figli ai servizi sociali, riconoscendo in certi comportamenti (vedi anche il furto) un comportamento integrante della loro cultura. Respingiamo dunque al mittente le solite accuse di razzismo. Crediamo sia giunto il momento di censire i rom che stanziano in città e provincia, non per una questione ideologia, ma per una questione di principio di legalità, trasparenza, logiche sanitarie, fiscali e tutela dei minori.”