Attività di cava, il Consiglio regionale del Veneto approva la nuova legge tra luci e ombre. Gianpaolo Bottacin: “dopo 36 anni importante risultato”

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Nel corso della seduta odierna del 14 marzo, il Consiglio regionale del Veneto, dopo la discussione generale di ieri sul Testo Unificato della nuova Legge regionale sulle Cave, e dopo aver esaminato gli ultimi cinque articoli della normativa, una decina di emendamenti finali – in particolare con riferimento alle attività estrattive all’interno del Parco Regionale dei Colli Euganei, in provincia di Padova – e degli ordini del giorno depositati sulla materia, ha approvato con 31 voti favorevoli e 14 contrari, la nuova Legge sulle attività di Cava, a distanza di 36 anni dall’approvazione della L.R. 7 settembre 1982, n. 44, che normerà le attività regionali estrattive cercando di rispondere alle rinnovate esigenze espresse dal territorio e nel rispetto e a tutela dell’ambiente e delle categorie economiche e produttive.

Prima della votazione finale, queste le dichiarazioni di voto da parte degli esponenti dei diversi Gruppi consiliari.

Pietro Dalla Libera (Veneto Civico): “Questa è sicuramente una buona Legge, frutto dell’ottimo lavoro svolto dalla Seconda Commissione consiliare, competente in materia. Trovo molto giusto che questa normativa, peraltro ineccepibile sotto l’aspetto giuridico,  tuteli in modo adeguato l’ambiente, intercetti le esigenze espresse dal territorio e dalle categorie produttive operanti nel settore delle attività estrattive. Quindi, il voto di Veneto Civico sarà favorevole.

Maurizio Conte (Veneto per l’Autonomia): “Un risultato epocale, aspettato da anni, l’approvazione della nuova Legge sulle attività estrattive. Il Consiglio Regionale è finalmente riuscito a girare pagina, approvando una Legge a favore dei veneti, in quanto fino a ora non si era riusciti a gestire in modo compiuto un settore strategico come quello delle Cave, creando un pericoloso vuoto normativo. Questa Legge detta regole, limitazioni e competenze chiare, valorizza e tutela le realtà produttive del settore, ma al contempo tutela il territorio, le risorse idriche e l’ambiente. Ora aspettiamo il PRAC che dovrà dare una corretta pianificazione regionale in materia. Voterò favorevolmente.” 

Alessandro Montagnoli (Lega Nord): “A nome della Lega Nord, esprimo grande soddisfazione per l’approvazione di una legge attesa da tantissimi anni. Ringrazio, in particolare, per il lavoro svolto e le competenze messe a disposizione, l’Assessore regionale all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, il Presidente della Seconda Commissione, Francesco Calzavara, e la collega Silvia Rizzotto. E’ importante aver detto con chiarezza NO a nuove cave, ma solo possibilità di ampiamenti su Cave già esistenti, per tutelare in modo adeguato l’ambiente, ma salvaguardando al contempo gli interessi delle categorie economiche. Questo risultato, richiesto a gran voce dai veneti, soprattutto dal mondo economico e dalle province di Vicenza e Verona, dà lustro alla Maggioranza consiliare, che risolve i problemi dei suoi cittadini. Ora approviamo il PRAC.

Stefano Valdegamberi (Gruppo Misto): “Dobbiamo essere orgogliosi di questa Legge che ha raggiunto un risultato importante per il futuro sviluppo del territorio regionale, dato che garantisce sia la tutela ambientale che la crescita economica del Veneto, disciplinando con equità le regole e il rilascio delle autorizzazioni. Fondamentale aver previsto che si possa utilizzare solo il materiale strettamente necessario alle costruzioni. Mi unisco anch’io all’importante lavoro svolto dalla Seconda Commissione.”

Franco Ferrari (AMP): “Ringrazio tutti i colleghi, di Maggioranza e di Minoranza,  che hanno lavorato alla stesura di questa Legge e che poi l’hanno migliorata. Tuttavia, molti aspetti del testo normativo non mi convincono, quindi il nostro voto sarà contrario.

Stefano Fracasso (Partito Democratico): “Che ci fosse bisogno di una nuova Legge sulle cave lo testimoniano le ferite che sono state inferte al territorio. Come PD abbiamo offerto un importante contributo, punto su punto, per approvare e migliorare questa legge. Tuttavia, ribadisco che è assolutamente necessario elevare a valore di legge alcuni temi strategici, in primis con riferimento al riutilizzo effettivo del materiale da costruzioni, che non possono essere inseriti solo nel PRAC che è atto amministrativo senza valore di legge. Sotto questo aspetto, chiediamo un chiaro impegno da parte della Regione. Quanto all’aspetto sanzionatorio della normativa, noi non vogliamo certo recitare la parte dei cattivi di turno, ma crediamo che non sia sufficiente prevedere semplicemente l’obbligo della ricomposizione ambientale, perché si rischia così di rimanere sulla soglia delle buone intenzioni destinate a restare, per lo più, inattuate come purtroppo è accaduto troppe volte in passato. Chiediamo che l’attività di vigilanza e quella sanzionatoria vengano disciplinate in modo più puntuale ed esigente. Quanto alle attività estrattive all’interno del Parco Regionale Colli Euganei, noi abbiamo indicato alcune valutazioni di metodo,  affinché il Parco possa adempiere al proprio ruolo istituzionale, ovvero tutelare l’ambiente. Ringrazio, ad ogni modo, per la tenacia e il lavoro svolto, il Presidente della Seconda Commissione, anche se l’approvazione di questa Legge è probabilmente dovuta in gran parte ad alcuni giudizi pendenti davanti al TAR per l’inerzia della Regione, che ha portato avanti una gestione in materia non sempre ottimale…Ribadisco, infine, che rappresenta una omissione politica grave e imperdonabile il vuoto normativo degli ultimi anni, dato che ha inferto al territorio regionale ferite insanabili. Per tutte queste considerazioni, il nostro giudizio sulla Legge sarà negativo, anche se un piano, sia pure con molte criticità, è pur sempre meglio di un non- piano….”

Manuel Brusco (M5S): “Questa Legge è frutto di un percorso lungo e intenso, che la settimana prossima ci porterà a votare il PRAC. Il nostro, come Movimento 5 Stelle, è stato un lavoro di condivisione e di collaborazione, non certo di ostruzione. Aspettiamo comunque, fra un anno, i primi dati che fotograferanno penso bene la pianificazione regionale che verrà nel frattempo portata avanti. E’ importante che in sede di revisione triennale, come previsto dalla Legge, soprattutto in tema di autorizzazioni, si utilizzi il buon senso e l’equilibrio di giudizio, per tutelare sia le imprese che il territorio. In Seconda Commissione mi ero astenuto sulla Legge, in quanto alcune proposte migliorative dell’opposizione erano state accolte. Pur tuttavia, il lavoro svolto in aula consiliare non è riuscito a perfezionare l’impianto normativo come ci saremmo aspettati, in particolare con riferimento a una maggiore tutela ambientale e all’aspetto sanzionatorio, per colpire in modo severo chi sgarra. Di qui, il nostro voto contrario. Non sono d’accordo, inoltre, sull’approvazione dell’articolo che attribuisce alle Provincie che ne facciano richiesta la possibilità di esercitare funzioni autorizzative.

Massimo Giorgetti (FI): “Questa Legge rappresenta un punto di partenza per costruire nuovi rapporti nei confronti del territorio, delle categorie economiche e dei bisogni di materiali per costruzioni, fondati sui principi dell’autosufficienza e del minimo sfruttamento del suolo. Chi dovesse votare contro questa Legge perderebbe un’importante occasione per pianificare il futuro sviluppo della nostra Regione e se ne assumerà la responsabilità politica. Anche perché, i principi portanti dell’impianto normativo sono stati condivisi in modo trasversale, in particolare in ordine alla previsione che le attività estrattive forniscano solo i materiali necessari alle costruzioni, senza  consumo ulteriore del suolo e nel rispetto per l’ambiente. Occorre un’attività puntuale di monitoraggio e di controllo sull’utilizzo dei materiali ed è necessario prevedere tempi certi per le autorizzazioni. Trovo positivo il tema della tutela della difesa idraulica e delle riserve idriche. Sarebbe un bel segnale da inviare all’esterno se questa Legge fosse licenziata senza voti negativi, in quanto vengono accolte le istanze del mondo economico e produttivo, che potranno disporre dei necessari strumenti di pianificazione e di programmazione per portare avanti un lavoro efficace e svolto secondo le regole, anche perché è chiaro che d’ora in poi chi sgarra verrà punito con severità. Non vedo certo all’orizzonte gli scenari apocalittici descritti da qualche collega dell’opposizione. Ringrazio, in primis, la Giunta per aver elaborato un buon testo normativo che ha rappresentato la base per il lavoro importante svolto dalla Seconda Commissione consiliare, dalla sottocommissione e dall’aula consiliare, che ha portato importanti e significativi miglioramenti, anche con la presentazione di diversi emendamenti. Ora dobbiamo dare seguito alla Legge approvando il PRAC per tracciare una pianificazione coerente con la normativa, equilibrata e di buon senso. Ringrazio, inoltre, il Presidente della Seconda Commissione Calzavara per l’ottima e paziente regia effettuata, riuscendo a portare a casa un risultato veramente importante, e anche le opposizioni, per non aver fatto uno sterile ostruzionismo, ma collaborando a migliorare il testo di legge.

Francesco Calzavara (Zaia Presidente): “Grande soddisfazione per una Legge attesa da 36 anni che trova il giusto equilibrio tra la sensibilità ambientale e la necessità di assicurare lo sviluppo socio- economico del territorio regionale. Un altro tassello di una riforma legislativa e ordinamentale della Regione Veneto che questa Maggioranza, mese dopo mese, sta portando avanti. Mi associo ai ringraziamenti di Giorgetti per il lavoro svolto per approvare una Legge complessa anche per le sue ricadute sul territorio regionale. Ringrazio i tre Assessori regionali che hanno avuto la competenza in materia nel corso degli ultimi anni; il mio ringraziamento va anche a tutti coloro che hanno presentato emendamenti migliorativi. Sottolineo l’ottimo lavoro svolto dalla Seconda Commissione e dalla sottocommissione appositamente istituita, in cui i commissari hanno ben rappresentato le diverse sensibilità espresse dai territori. Siamo comunque solo  a metà dell’opera, in quanto ora manca l’approvazione del PRAC che deve integrare e armonizzarsi con il testo normativo, e rappresenterà uno strumento fondamentale di pianificazione regionale, per dare effettiva risposta alle tutele ambientali che il Veneto ci chiede ma anche per assicurare il necessario sviluppo economico del settore estrattivo importante per la nostra Regione.

Così il relatore di Minoranza, Andrea Zanoni (PD): “Dopo 36 anni, in Veneto, abbiamo finalmente una nuova legge sulle attività di Cava, quella di prima era veramente vetusta…. Bene i principi e le disposizioni generali di questa nuova Legge, in quanto ci sono molti contenuti interessanti: vengono previste limitazione al consumo del suolo e viene arginato il consumo delle risorse ambientali che sono beni esauribili. Per quanto riguarda, invece, l’articolato, non ci siamo proprio: sparisce il limite del 3% di territorio scavabile sul livello comunale, sparisce il vincolo del 3% di territorio come limite massimo scavabile per ogni comune, sparisce il potere di veto delle Province, con integrale assunzione della competenza in capo alla Regione, determinando così un accentramento regionale troppo forte. Quindi, con un’azione emendativa avevamo cercato di dare più forza ai comuni, i quali oggi non potranno dire nulla sull’ubicazione delle nuove Cave, ma sarà il cavatore a poter decidere, a seconda di dove possiede il terreno, l’ubicazione delle nuove cave in ogni comune. Inoltre, volevamo tenere elevato il tetto delle sanzioni e garantire una maggiore tutela delle risorse idriche e delle falde acquifere, ma i nostri emendamenti non sono stati accolti.

Il Presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, ha infine sottolineato come “la Legge dà un valore aggiunto a questa Legislatura.

L’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin esprime la propria soddisfazione per l’approvazione da parte del consiglio regionale del Disegno di legge relativo alle “Norme per la disciplina dell’attività di cava”: “Dopo 36 anni abbiamo finalmente una nuova legge sulle cave. Adesso pensiamo all’approvazione del Piano (PRAC) che è strettamente legato alla legge, mettendo così a regime le nuove regole per le attività estrattive sul territorio regionale.

L’assessore è tornato a ringraziare la commissione presieduta da Francesco Calzavara e tutti i consiglieri per il prezioso contributo che ha consentito di arrivare al risultato finale, con il supporto delle strutture tecniche della Regione.
Il testo della legge – ha detto Bottacin – è il frutto di un impegnativo lavoro, su cui è stata trovata un’ampia condivisione, a partire dall’aspetto più importante che è il no a nuove cave.

Il perno intorno a cui ruotano la legge e lo stesso PRAC è infatti quello della riduzione del consumo del suolo. Il fabbisogno previsto per i prossimi 10 anni è di 80 milioni di mc. di materiale: di questi solo 12,5 milioni di mc. deriveranno da nuove estrazioni, mentre la parte restante sarà recuperata da demolizioni, opere pubbliche ed estrazioni già autorizzate.

Nuove autorizzazioni riguarderanno solo ampliamenti di cave esistenti, ma per quanto riguarda sabbia e ghiaia non potranno esserci neppure ampliamenti, se non nelle province di Verona e Vicenza. Ogni autorizzazione potrà essere prorogata una sola volta e il ristoro per la presenza di una cava non riguarderà soltanto il comune interessato ma anche i comuni contermini. Le Province potranno assumere la competenza autorizzatoria previa intesa con la Regione. I siti di cava non potranno essere utilizzati come discariche ma le cave esaurite potranno essere trasformate in bacini di laminazione per la sicurezza idraulica e in bacini di accumulo per l’irrigazione.

Il clima di condivisione su questa tematica fa ben sperare che anche i tempi di approvazione del PRAC saranno altrettanto rapidi“, conclude Bottacin.

Consiglio regionale del Veneto

Giunta regionale del Veneto