Bretella dell’Albera, Giovanni Rolando: “farla bene e presto ora per la vita e per il diritto alla città!”

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Ribadendo il concetto già espresso pubblicamente in Sala Stucchi consegnando la ruspa simbolo, le sole ruspe per costruire che ci piacciono, e la colombina pasquale simbolo di pace e fratellanza, al tavolo con i sindaci Variati e Franco, il presidente Anas Armani e il presidente della Regione Zaia, bisogna” farla bene e presto questa opera attesa da 30 anni. Per la vita delle persone e dei quartieri“: così ci dice Giovanni Rolando dopo la cerimonia di stamattina per la consegna dei lavori per la Bretella dell’Albera.

E così continua l’animatore del Comitato dell’Albera: C’è bisogno a Vicenza di allontanare i tir che a migliaia ogni giorno attraversano i nostri Quartieri. Un traffico infernale di attraversamento appunto non generato nè destinato alla città.
Vuol dire sancire come prima regola del vivere civile il diritto alla città. Il che significa affermare il desiderio di “vivere bene” a Vicenza, vivere bene la nostra vita presente. Ma anche ribadire l’imperativo di lasciare alle generazioni future una trama di città migliore. Più vivibile appunto. Fuori il traffico dei tir da Vicenza e delle migliaia di veicoli che ogni giorno attraversano Vicenza. Per la salute, per la sicurezza, per una mobilità dolce e sicura.

E tutto in forte relazione con il diritto alla salute come interesse della collettività secondo quanto prescritto e sancito dall’art. 32 della Costituzione.

Ci attendono 720 giorni di esecuzione dei lavori. Il Comitato dell’Albera non smobilita di certo . Mantiene l’impegno costante e vigile per la massima trasparenza e per il controllo dal basso.

Per un’opera che va fatta bene con tutte le più moderne opere di mitigazione ambientale. Con tutti sistemi di mascheratura con argini artificiali e cortine arborate ed in armonia con il paesaggio e il contesto territoriale. Con le previste efficaci barriere antirumore.

Al lavoro dunque. Per fare bene e presto. Per la Vita del presente. E del futuro. Di tutti”.

Così ha detto Rolando e speriamo di non doverlo vedere ancora manifestare con i suoi striscioni.