Intesa Sanpaolo troppo costosa: un ex correntista Veneto Banca non riesce a far “traslocare” il suo vecchio conto a un diverso Istituto

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Risiedo a Crespano del Grappa (TV) e sono un ex correntista di Veneto Banca, istituto la cui parte in attivo come sappiamo, è stato acquistato insieme a Banca Popolare di Vicenza al costo 1 euro, lasciando i 20 miliardi di euro che lo Stato ha elargito per acquisire la parte in sofferenza a carico di tutti noi contribuenti. Per evitare gli alti costi di tenuta del mio conto (accredito pensione, pagamento bollette e bancomat), che Intesa Sanpaolo mi aveva comunicato con ben 56 pagine di avvertenze ed istruzioni, ho deciso di cambiare istituto di credito. Per correttezza e sicurezza nel trasloco del conto, ho demandato alla nuova banca l’onere di attivarsi per eseguire le procedure in maniera corretta depositando lì: bancomat, libretto degli assegni e la procura alla chiusura.
Purtroppo a oggi 8 marzo, dopo oltre 30 giorni dall’avvio della procedura, dopo vari solleciti fatti di persona ai vari funzionari di Intesa Sanpaolo di Crespano, dopo varie mail inviate ad Intesa, dopo varie sollecitazioni inoltrate verso ISP dall’istituto presso il quale ho traslocato il conto, ad oggi nessuno mi sa dire:
1) in quale “recesso” bancario sia finito il mio conto, poiché non se ne ha più traccia, e nessuno dei funzionari da me interessati, si preoccupa minimamente di questo;
2) per quale motivo una banca che si reputa la più tecnologica esistente e al servizio dei clienti, impieghi un numero abnorme di giorni per una procedura che necessita forse di dieci minuti di tempo da dedicare alla questione.
La morale di tutto questo? Intanto di non fidarsi di Intesa Sanpaolo, per lo meno della filiale di Crespano e preferire le banche del territorio, quelle cooperative dove almeno, si spera, il rapporto è ancora di fiducia.
Claudio Fiori