Archiviazione per molestie sessuali a Vicenza, Silvia Benedetti (M5S): fatto grave, duro a morire maschilismo anche nelle istituzioni

154

La notizia appresa su alcuni organi di stampa riguardo la decisione del gip del Tribunale di Vicenza di archiviare il caso riguardante le ripetute molestie subite da una donna sul posto di lavoro da parte del dirigente dell’ufficio provoca rabbia oltre che grande preoccupazione. Non è ammissibile che gesti maschili a sfondo sessuale provocatoriamente offensivi e soprattutto palesemente non graditi da una donna continuino ad essere minimizzati e ridotti a bravate goliardiche“, così inizia il duro commento della deputata Silvia Benedetti (M5S).
Il maschilismo è il terreno culturale in cui si annida la violenza contro le donne, in tutte le sue forme e gradazioni, fino a quelle più estreme. È per questo che in primo luogo le istituzioni dovrebbero con rigore assumere un atteggiamento fermo di condanna, cosa che purtroppo non sempre accade, come nel caso di Vicenza.“, sostiene con forma Benedetti, più volte intervenuta sul tema della violenza maschile sulle donne, in merito alla decisione del magistrato del tribunale vicentino di archiviare il caso sollevato dalla donna impiegata presso una ditta commerciale della provincia veneta, vittima di palpeggiamenti, pacche sul sedere, pressioni psicologiche.

Sappiamo quanto lavoro sia stato fatto in questi anni- prosegue Benedetti – soprattutto dai centri antiviolenza e dalle parti più sensibili della società affinché le donne trovino il coraggio di farsi rispettare, valere e di denunciare le violenze subite, sapendo di poter contare su un contesto che sappia ascoltarle. Tanti passi in avanti sono stati fatti, ma il cammino da compiere è tanto se ancora non si è acquisito in modo definitivo il principio che i corpi sono inviolabili, anche quelli femminili. Che le donne pretendono rispetto.
Per superare questi retaggi culturali patriarcali – conclude la parlamentare M5S .è importantissima la formazione scolastica, l’educazione al rispetto della diversità sin da piccoli e – non mi stancherò mai di ripeterlo – che siano finalmente gli uomini a prendere parola. Che vi sia una presa di posizione anche della parte maschile della società, chiamata ad operare profondi cambiamenti nella sfera della relazione tra i sessi. La politica dovrebbe occuparsi di questa materia con una attenzione che ad oggi risulta ancora gravemente insufficiente.”